Lingerie vintage: un viaggio appassionante nei cassetti delle donne.

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A ogni epoca la sua lingerie. Andiamo alla scoperta dei cassetti delle donne, dai tempi più remoti ai giorni nostri, scoprendo come la biancheria intima sia cambiata nel tempo. Le prime tracce di biancheria intima si ha dall’Antico Egitto, le donne aristocratiche portavano delle sottovesti sotto le loro tuniche. Nell’Antica Roma, oltre alle sottovesti, le donne erano solite indossare un mammillare (fascia di pelle) per contenere il seno, era una versione del moderno reggiseno. Oltre a coprire le parti intime con dei pezzi di lino, partendo dalle cosce e fasciando via via fino in vita. Nel Medioevo, abbiamo tracce della giarrettiera: nel 1374 Edoardo III d’Inghilterra, fondò un nobilissimo ordine intitolato proprio al laccetto che stringeva le calze sulle cosce, tanto degli uomini quanto per le donne. Le mutande sono un’invenzione di Caterina de’Medici, che le utilizzava per proteggere le parti intime, nelle sue uscite a cavallo, successivamente divennero di moda e furono abbellite con ricami, merletti, pietre preziose, prima che la Chiesa ne proibì l’utilizzo. Il bustino (corsetto costruito con stecche di balena e chiuso da ganci), mezzo di tortura femminile, fa la sua comparsa nel 1600. Le nobildonne lo utilizzavano per modellare il corpo, purtroppo si registrano anche casi di soffocamento per l’utilizzo estremo di questo indumento. I mutandoni, ritornano in voga con l’avvento della crinolina, struttura rigida che aveva un doppio obiettivo, coprire le parti intime e gonfiare le gonne delle donne. Oltre alla crinolina, le donne utilizzavano un sottogonna rigido con lo scopo di gonfiare non solo i fianchi ma anche il fondoschiena, come se fosse un pallone.

Nel Novecento nasce la lingerie: femminile, comoda e sensuale che conosciamo oggi, i mutandoni pian piano diventano sempre più corsi, fino a diventare degli slip. Il reggiseno lo dobbiamo ad un esperimento fatto da una donna newyorkese, Caresse Crosby, che crea con un fazzoletto incrociato e nastri una soluzione per sorreggere il petto. Negli anni’20, i corsetti vengono riposti nei bauli, la biancheria intima è decisamente più femminile, impreziosita con ricami e merletti. Negli anni’30 nascono le guanine e le varie tipologie di coppa dalla A alle E, è possibile adesso avere il reggiseno nelle diverse taglie e le spalline diventano elastiche, per un maggior confort. Ma la vera rivoluzione fu negli anni’40 quando in commercio compare il nylon, rivoluziona definitivamente il reggiseno: è efficace, unico, solido, si asciuga in fretta ed è economico. La moda prorompente delle Pin up degli anni’50, lanciano i reggiseni a balconcino e i guêpières evidenziano le curve dando ancora più importanza all’aspetto sensuale della lingerie. Sotto ai riflettori degli anni’60 ci sono i collant, che si sposano bene con la minigonna. In procinto degli anni’70, la presa di coscienza del proprio corpo, grazie al femminismo, la lingerie ha un’importante evoluzione. Ai reggiseni bruciati, la moda del momento riporta ai vertici il pizzo. Negli anni’80 e successivamente negli anni’90, fino ai giorni nostri, crolla ogni forma di tabù, le donne sono libere di indossare ciò che desiderano, dalla biancheria intima più comoda e confortevole alla lingerie più audace.

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